Il Manchester City, un tempo considerato il "vicino rumoroso" del più blasonato United, ha completamente riscritto la geografia del calcio inglese ed europeo negli ultimi quindici anni. Questa trasformazione epocale non è avvenuta per magia, ma è stata alimentata da una potenza di fuoco economica senza precedenti, che ha permesso al club di attrarre alcuni dei più grandi talenti del pianeta. Ogni sessione di mercato è diventata un'opportunità per infrangere nuovi record, costruendo una squadra che ha dominato la Premier League e ha finalmente conquistato l'agognata Champions League.
In questo articolo, ci tufferemo nella classifica dei 10 acquisti più costosi della storia del Manchester City. Non si tratta solo di una lista di nomi e cifre astronomiche, ma del racconto di come questi investimenti abbiano plasmato il destino del club. Analizzeremo chi ha ripagato fino all'ultimo centesimo il proprio cartellino e chi, forse, ha deluso le aspettative, in un viaggio affascinante nel cuore del calciomercato moderno.
Un nome che fa sognare e discutere ogni tifoso italiano. L'eventuale arrivo di Gianluigi Donnarumma al Manchester City per 30 milioni di euro nella stagione 25/26 sarebbe una delle notizie di mercato più clamorose. Parliamo del portiere titolare della Nazionale Italiana, l'eroe di Euro 2020, che dopo aver lasciato il Milan a parametro zero ha vissuto alti e bassi al Paris Saint-Germain. La sua abilità tra i pali è indiscutibile, con riflessi felini e una presenza fisica imponente che lo rendono un muro quasi invalicabile.
Tuttavia, il suo potenziale inserimento nel sistema di Guardiola solleverebbe interrogativi tattici. Mentre Ederson, l'attuale portiere del City, è un maestro nel gioco con i piedi, agendo quasi da regista aggiunto, Donnarumma ha mostrato alcune lacune in questo fondamentale. Per i tifosi italiani, vederlo in Premier League sotto la guida di uno dei migliori allenatori al mondo sarebbe un motivo di grande orgoglio, ma anche di intensa curiosità per vedere come il suo stile si adatterebbe a un calcio così esigente sulla costruzione dal basso.
Il trasferimento di Raheem Sterling dal Liverpool al Manchester City fu accompagnato da polemiche feroci, ma si rivelò una mossa vincente per il giocatore e per il club. Sotto la guida di Pep Guardiola, Sterling ha vissuto la sua trasformazione definitiva, passando da ala veloce e talvolta confusionaria a un attaccante esterno letale in zona gol. Per diverse stagioni, ha superato costantemente le 20 reti stagionali, diventando uno dei marcatori più prolifici della squadra.
La sua capacità di attaccare la profondità e i suoi tagli alle spalle della difesa sono stati un'arma fondamentale per scardinare le difese chiuse della Premier League. Sterling è stato un protagonista chiave nella conquista di molteplici titoli nazionali, incarnando la fame e la velocità del City di Guardiola. Anche se la sua efficacia è andata calando nell'ultimo periodo prima del suo trasferimento al Chelsea, il suo contributo alla storia recente del club è innegabile.
Un nome che evoca ricordi dolci e amari nei tifosi del City, e ben noto in Italia per il suo passato alla Juventus e all'Inter. João Cancelo ha rappresentato una vera e propria rivoluzione tattica: Guardiola lo ha trasformato da semplice terzino di spinta a un playmaker aggiunto, facendolo accentrare nel campo per creare superiorità numerica a centrocampo. Per un periodo, è stato forse il terzino più influente e creativo del mondo.
La sua avventura a Manchester, però, si è conclusa in modo brusco e inaspettato. Un presunto deterioramento del rapporto con l'allenatore ha portato alla sua cessione in prestito, prima al Bayern Monaco e poi al Barcellona, privando la squadra di una delle sue fonti di gioco più originali. Rimane il ricordo di un talento straordinario e di un esperimento tattico geniale, ma anche il rimpianto per come si è conclusa la sua storia con il club.
Prima dell'arrivo di Rúben Dias, era Aymeric Laporte il difensore su cui Guardiola aveva costruito la sua linea arretrata. Prelevato dall'Athletic Bilbao a gennaio 2018, il franco-spagnolo si è subito distinto per la sua eccezionale qualità nell'impostazione del gioco. Il suo piede sinistro educatissimo gli permetteva di lanciare l'azione con precisione millimetrica, una caratteristica fondamentale per lo stile di gioco del City.
La sua carriera a Manchester è stata un mix di momenti dominanti e periodi sfortunati, spesso a causa di infortuni che ne hanno frenato la continuità. Nonostante questo, quando è stato in forma, si è dimostrato uno dei centrali più eleganti e affidabili della Premier League, contribuendo alla vittoria di numerosi trofei. La sua decisione di rappresentare la nazionale spagnola dopo essere stato a lungo ignorato dalla Francia ha aggiunto un capitolo interessante alla sua storia.
Dopo aver guidato il Leicester City a una delle favole più incredibili della storia del calcio, Riyad Mahrez è arrivato al Manchester City per dimostrare di poter brillare anche su un palcoscenico di livello superiore. E ci è riuscito pienamente. L'ala algerina ha incantato l'Etihad Stadium con la sua tecnica sopraffina, il suo dribbling elegante e il suo letale sinistro a giro, diventato un vero e proprio marchio di fabbrica.
Pur non essendo sempre un titolare inamovibile a causa dell'enorme concorrenza, Mahrez è stato spesso l'uomo delle grandi occasioni, decisivo soprattutto nelle fasi finali di Champions League con gol e giocate di pura classe. La sua capacità di creare superiorità numerica e di risolvere le partite più bloccate con un'invenzione lo ha reso un'arma preziosissima per Guardiola. Il suo addio ha lasciato un vuoto di fantasia e imprevedibilità sulla fascia destra.
Trovare un erede per un giocatore fondamentale come Fernandinho sembrava una missione impossibile, ma il Manchester City ci è riuscito acquistando Rodri dall'Atlético de Madrid. Lo spagnolo non è solo un mediano, è il cervello tattico della squadra, il metronomo che detta i tempi e garantisce un equilibrio quasi perfetto tra la fase difensiva e quella offensiva. La sua intelligenza nel leggere il gioco e la sua pulizia nei passaggi sono la base su cui si poggia tutto il castello di Guardiola.
Con il tempo, Rodri ha aggiunto al suo repertorio anche una sorprendente vena realizzativa, segnando gol pesantissimi e spesso spettacolari da fuori area. Il più importante di tutti, ovviamente, è quello che ha deciso la finale di Champions League contro l'Inter, consegnando al club il trofeo più ambito. Oggi è universalmente riconosciuto come il miglior centrocampista difensivo al mondo, un giocatore semplicemente insostituibile.
Poche volte un singolo giocatore ha avuto un impatto così immediato e trasformativo su una difesa come Rúben Dias. Arrivato dal Benfica nel 2020, il portoghese ha risolto da solo i problemi di leadership e solidità che affliggevano la retroguardia del City. Fin dalla sua prima partita, si è imposto come un leader vocale e un baluardo invalicabile, ricordando ai tifosi l'aura del leggendario capitano Vincent Kompany.
La sua influenza è andata ben oltre le semplici abilità difensive; ha elevato il rendimento di tutti i suoi compagni di reparto, in particolare di John Stones. Non a caso, al suo primo anno ha vinto il premio di Giocatore dell'Anno della Premier League, un'impresa rara per un difensore. Il suo acquisto è la prova che investire pesantemente in difesa può essere altrettanto decisivo che comprare un grande attaccante.
Uno sguardo al futuro del Manchester City porta il nome di Omar Marmoush. Questo trasferimento, previsto per la stagione 24/25, vede l'attaccante egiziano arrivare dall'Eintracht Francoforte per una cifra considerevole di 75 milioni di euro. Marmoush si è messo in luce in Bundesliga grazie alla sua incredibile velocità, alla sua capacità di saltare l'uomo e alla sua duttilità, potendo agire sia come punta centrale che come esterno d'attacco.
L'investimento del City su di lui è una scommessa intrigante. Non è ancora una superstar affermata a livello mondiale, ma il suo potenziale è enorme e il suo profilo si sposa bene con il gioco verticale e dinamico richiesto da Guardiola. La sfida per Marmoush sarà quella di inserirsi in un reparto offensivo ricco di campioni e di dimostrare di valere un cartellino così pesante, portando nuova energia e imprevedibilità all'attacco dei Citizens.
Se dovessimo parlare del miglior rapporto qualità-prezzo in questa classifica, il nome di Kevin De Bruyne vincerebbe a mani basse. Arrivato nel 2015 dal Wolfsburg tra lo scetticismo generale, dopo essere stato scartato troppo in fretta dal Chelsea, il belga si è trasformato in una leggenda del club e in uno dei centrocampisti più forti della sua generazione. La sua visione di gioco è semplicemente ultraterrena, capace di creare passaggi che gli altri giocatori non riescono nemmeno a immaginare.
Con la sua leadership tecnica e il suo carisma silenzioso, De Bruyne è diventato il motore pulsante di tutti i successi dell'era Guardiola. Ha vinto ogni trofeo possibile con il club, sfornando assist e gol con una continuità impressionante e diventando il punto di riferimento per compagni e tifosi. I 76 milioni spesi per lui sono stati, col senno di poi, uno degli investimenti più intelligenti e fruttuosi nella storia del calciomercato.
Per rinforzare una difesa già stellare, il Manchester City ha deciso di puntare forte su uno dei talenti più brillanti del calcio europeo: Josko Gvardiol. L'arrivo del difensore croato dal RB Leipzig per 90 milioni di euro lo ha reso uno dei difensori più pagati nella storia del calcio. La sua fama era esplosa durante i Mondiali del 2022, dove aveva mostrato al mondo intero una combinazione devastante di forza fisica, velocità e, soprattutto, una notevole qualità in fase di impostazione.
Guardiola ha visto in lui l'interprete perfetto del difensore moderno: capace di giocare sia come centrale che come terzino sinistro bloccato, contribuendo a costruire l'azione fin dalla retroguardia. Il suo primo anno in Inghilterra è stato di costante crescita, dimostrando una rapida capacità di adattamento alla fisicità della Premier League. Gvardiol non è solo un acquisto per il presente, ma un pilastro su cui il City intende costruire la sua difesa per il prossimo decennio.
Al primo posto, l'uomo da oltre 100 milioni di sterline, Jack Grealish. Il suo trasferimento dall'Aston Villa nell'estate del 2021 ha fatto scalpore, rendendolo il giocatore inglese più costoso di sempre e caricandolo di una pressione mediatica enorme. Con i suoi polpacci iconici e la sua abilità nel dribbling palla al piede, Grealish era il re indiscusso a Birmingham, ma l'adattamento al rigido e complesso sistema di Pep Guardiola ha richiesto tempo. La sua prima stagione è stata di apprendistato, tra critiche e momenti di appannamento.
Tuttavia, è nella seconda stagione che il vero Grealish è emerso, diventando un elemento cruciale per il controllo del gioco sulla fascia sinistra e un protagonista assoluto nella storica conquista del Treble. Ha imparato a dosare la sua creatività individuale con le esigenze del collettivo, dimostrando una grande intelligenza tattica. Il suo acquisto rappresenta il lusso di un club che può permettersi di investire una cifra record su un talento e avere la pazienza di aspettare che sbocci nel proprio sistema.